bisogna conoscere i sacrifici che si fanno in allenamento per giudicare le vittorie o le sconfitte

mercoledì 22 ottobre 2008

IL SAPORE AGRODOLCE DELLA CORSA

Stefano e ALE il Moretti a Cremona
la cronaca di Stefano...

IL SAPORE AGRODOLCE DELLA CORSA
Mezza Maratona di Cremona – 19 ottobre 2008
La Mezza Maratona di Cremona, corsa domenica 19 ottobre, va in archivio con un retrogusto agrodolce.
Il dato positivo è che il nostro amico Alessandro B. detto anche “Il Moretti” è riuscito ad abbassare il proprio personale sui 21,097 km fissando il tempo in 2h01’26”; lascia un po’ l’amaro in bocca il fatto che non sia riuscito a centrare il muro delle 2 ore. Ma ci saranno altre occasioni per fare il tempo, il muro dei 120 minuti è ormai prossimo al crollo.

Giornata di sole quella di domenica a Cremona, temperatura tra i 14 e i 15 gradi, ottima per correre. Alla partenza siamo oltre 2600, noi ci infiliamo nelle retrovie, avendo voluto condurre il riscaldamento fino all’ultimo momento utile, in modo da entrare in gara già belli caldi.
E infatti i primi km volano via senza che quasi ce ne accorgiamo, complice anche la strada in leggera discesa. Il crono del Moretti dice che viaggiamo tra i 5’40” e i 5’45”, Ale è un po’ preoccupato visto che pensava a una partenza più rilassata – attorno ai 5’50” – ma gli dico che è tutto sotto controllo: meglio mettere fieno in cascina adesso che siamo in discesa, in seguito troveremo leggere salite e qualche cavalcavia, sarà lì che dovremo rallentare.

Il nostro atleta prende fiducia e snobba allegramente il ristoro del 5° km, ignorando del tutto i miei consigli di tenere il corpo bene idratato. Ciò che non riesce a fare una bottiglietta d’acqua lo fa un gruppo di ragazze che ci sorpassa chiacchierando sul loro prossimo impegno, la Maratona di New York.
Sarà per la leggiadria e la grazia delle giovani fanciulle che ci precedono, sarà perché sul tema di correre a Central Park il Moretti è un vero esperto, sta di fatto che non perde un metro dal gruppetto delle donne: “Queste non le faccio andar via” – mi dice aumentando il ritmo.

Va così che seguiamo quel gruppetto e, approfittando del ristoro al 10° km, ce lo lasciamo alle spalle. Ale è scatenato: ha aumentato sensibilmente il ritmo, stiamo viaggiando a 5’25” – 5’30” a km. A metà gara, abbiamo recuperato un minuto sulla proiezione finale di 2h02”: “E ora recuperiamo un altro minuto nella seconda parte!” – mi fa, più determinato che mai – “il nostro prossimo obiettivo è quella biondina laggiù”.
Attraversiamo la campagna cremonese superando diverse decine di concorrenti, focalizzando sempre l’attenzione sulla bionda o sulla mora che ci precede. Noto che questo accorgimento esalta al massimo le capacità atletiche del nostro uomo e allora continuo così. I km passano e la fatica sembra lontanissima da noi.

Al 15° stiamo letteralmente volando, abbiamo superato una serie di concorrenti che viaggia ad un ritmo nettamente inferiore al nostro, la proiezione ci dice che siamo al limite delle 2 ore. Tutto sta andando nel migliore dei modi possibili, sono orgoglioso del mio ruolo di lepre e felicissimo nel riuscire ad accompagnare Alessandro verso il suo obiettivo.

Ma, in una gara di corsa, la crisi è sempre dietro l’angolo e sopraggiunge quando meno te l’aspetti. E’ così che mi accorgo che – dopo il 15° km – Alessandro non risponde più ai miei incitamenti. Immagino che voglia risparmiare fiato ed energie per gli ultimi km e lo sprono ancora di più contando via via il tragitto e il tempo che manca alla fine: “Ancora 5 km, meno di mezz’ora… 4 km al traguardo, poco più di 20 minuti e ci siamo, non si può mollare adesso!”. Il Torrazzo campeggia all’orizzonte e si avvicina sempre più.

Ciò infonde coraggio al nostro atleta, che è in crisi ma non molla, stringe i denti, soffre ma va avanti. Solo in occasione del ristoro posto al 20° km si ferma un attimo a bere un bicchiere d’acqua, il tempo di rinfrescarsi un attimo e riprendiamo a correre. “Ormai ci siamo, non possiamo disperdere tutta la fatica di 20 km adesso. Forza!” – lo incito ancora.
Ale si riprende, pian piano aumenta la frequenza della corsa, riusciamo a recuperare i corridori che ci avevano superato approfittando della nostra sosta al ristoro.
Entriamo nel centro storico di Cremona, ormai ci siamo, la gente ci applaude ma gli atleti camminano, stremati dalla fatica; noi li superiamo uno dopo l’altro fino ad arrivare agli ultimi 200 metri, i più duri, l’ultimo strappo prima dell’arco del traguardo.

Ale chiude gli occhi, stringe i denti, lo incito ancora una volta dicendogli che l’arrivo è lì, dopo l’ultima curva. E’ il momento di dare tutto e Ale da tutto: supera lo strappo finale e inserisce il turbo, scatta ai 150 metri, accelera dando fondo a ogni stilla di energia. Lo seguo urlando: “Vai, vai così!”. Grande è il suo urlo quando piomba sul traguardo, bruciando sul filo di lana il corridore che lo precedeva e che gli fa i complimenti subito dopo l’arrivo.

Il nostro atleta è stremato, gli porgo la mantellina anti-vento dell’organizzazione, gli ci vogliono un paio di minuti prima di ricominciare a parlare. Quando lo fa è per dirmi, sconsolato: “Non ce l’ho fatta, siamo arrivati 1 minuto e 28 secondi dopo le 2 ore”.
“Non dire cazzate – è la mia pronta risposta – ce l’hai fatta alla grande: hai stracciato il tempo di New York e non hai mai mollato. Sei un grandissimo!”

Contenti della prestazione e dell’ottima organizzazione della gara, recuperiamo le nostre borse, ci cambiamo e finalmente ci concediamo il giusto premio di questa bella giornata: birretta come aperitivo e un sano pranzo a base di risotto con funghi porcini e fritto misto, il tutto innaffiato da un fresco vino bianco. Per oggi, ce lo siamo meritato.

Stefano

x Ale .. scommetto sulla prossima sotto le 2 ore !! pero' ti facciamo (noi 4 ) la tabella .. :-))
Pimpe

1 commento:

Pimpe ha detto...

il grande ALFREDO FASOLO del g.s. Bognanco e' arrivato 30esimo in 1:12:33 r.t. !!! la prossima volta gli rubo le scarpe ,quelle con le ali... :-)